Fotografia digitale: l’uso creativo del bilanciamento del bianco

foto n.1: ci credereste che entrambe le foto sono state scattate a mezzogiorno? (ph.: A. Lo Torto, San Francisco – 2009)
di Antonio Lo Torto
Nel nostro ultimo tutorial abbiamo spiegato come padroneggiare la funzione di bilanciamento del bianco per ottenere delle immagini che presentino dei colori il più possibile fedeli alla realtà. Ci sono situazioni, però, in cui magari ci farebbe comodo realizzare delle fotografie che presentino dei toni differenti da quelli reali, così da ricreare un “nostro ambiente” dotato di un’illuminazione particolare.
Ricordo che alcuni anni fa, prima di partire per una vacanza, acquistai un filtro della serie 81 da montare sulla mia mitica EOS 3. Fu così che scoprii il “potere” di questi aggeggi: riuscii infatti a riscaldare certi tramonti e certe albe che altrimenti, nonostante l’uso esclusivo da parte mia della Fujichrome Velvia (in quel periodo della mia vita non esisteva altra pellicola al di fuori di lei… era il mio comandamento), sarebbero risultati un tantino scialbi e privi del tono forte che invece avrei auspicato per le mie immagini.
Che c’entra? vi chiederete voi, vi rispondo subito: uno dei tanti vantaggi offerti dalle fotocamere digitali è la possibilità di sfruttare la funzione di bilanciamento del bianco come un vero e proprio set di filtri di correzione e conversione incorporato nella nostra macchina fotografica.
Per modificare, anche radicalmente, la resa cromatica di un’immagine digitale è possibile adottare l’approccio inverso a quello descritto fin ora. Trovandoci, ad esempio, in esterni durante il giorno, possiamo selezionare uno dei bilanciamenti del bianco precaricati e cambiare così la tinta dominante sulla scena. Provate a fare quello che vi dico:
1) prendete la vostra fotocamera e inquadrate fuori dalla finestra (o in mezzo alla strada, o ai giardini mentre fate passeggiare Fuffi, o dove altro vi garba, basta che siate all’esterno), impostate la funzione luce incandescente e sottoesponete di 3 stop. Scattate e avrete ottenuto una buona replica dell’effetto notte, in cui i soggetti appaiono immersi in una luce azzurrognola (foto n.1).
2) provate a compiere l’operazione inversa: anziché “raffredare” la scena, date una tinta calda ad una scena altrimenti fredda. Nel menù di bilanciamento del bianco, selezionate una delle seguenti opzioni: sunny, cloudy, shade o flash; scattate una foto in un ambiente interno illuminato da la luci a incandescenza. Risultato: l’immagine ottenuta apparirà con una colorazione rossastra molto intensa, similissima ad una ripresa effettuata a lume di candela… La foto n.2A è stata scattata impostando la temperatura colore della fotocamera a 4.500°K, un valore adeguato in una tenda illuminata da tubi al neon. La 2B è la stessa scena, qualche secondo dopo, ripresa con un impostazione a 7.000°K. Cvd.

foto n.2: come “scaldare” una scena in interni (ph.: A. Lo Torto per Mattel – Autodromo di Monza, 2001)
Non c’è limite alla creatività. L’importante è crederci sempre, essere tenaci e perseverare (i soliti consigli del vecchio saggio!).
D’altro canto, la questione del “bilanciamento cromatico ideale” resta ancora aperta: si dovrà decidere, di volta in volta, quale sia la tecnica migliore per ottenere il massimo della fedeltà (o della creatività) nei colori di riprese differenti. In ogni caso, per chi vuole il massimo in termini di resa cromatica non resta che la regolazione manuale (per lo meno sulle macchine che la consentono). La possibilità di aggiungere o sottrarre una tonalità ad una scena, effettuabile in tempo reale e senza doversi trascinare dietro una vagonata di filtri, è decisamente la soluzione ideale a tutti i nostri problemi. Fotografare il sole al tramonto da una spiaggia, alla fine di una mitica giornata d’estate, e riuscire ad ottenere esattamente il ricordo che volevamo semplicemente schiacciando qualche bottone penso sia il desiderio un po’ di tutti (così come rendere ancora più “gelida” una fredda giornata sulla neve).
Una buona reflex digitale (senza pretendere il top della gamma, ovviamente) di solito ci consente di selezionare una qualsiasi temperatura colore compresa tra i 2.800 e i 10.000 °K… che non è poco.
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