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“Changing difference – Queer politics and shifting identities”. A Modena una grande mostra sul mondo dell’AIDS. | Club Fotografia

“Changing difference – Queer politics and shifting identities”. A Modena una grande mostra sul mondo dell’AIDS.

di Elisabetta Spinelli

PETER HUJAR, MARK MORRISROE, JACK SMITH

Tre mostre personali simultanee a cura di Lorenzo Fusi

“Candy Darling on her Deathbed”, ph.: P. Hujar, 1974 (courtesy of exibart.com)

I nuovi immaginari e rappresentazioni del corpo, delle identità di genere e di orientamento sessuale sono il soggetto della mostra che riunisce le opere di tre image-maker e operatori della cultura underground: HuJar, Morrisroe e Smith. Al di la’ delle facili apparenze, il comune denominatore che li accomuna e’ la capacità di muoversi nel territorio della “differenza” catturando le sfumature più volatili della personalità ed esprimendo l’anelito ad un amore incondizionato.

La loro opera mette in risalto i rischi che il fondere arte e vita, ricerca formale e lotta politica, comporta. Il loro agire diventa sempre più urgente con l’approssimarsi dell’AIDS, ma di fatto traccia una complessa parabola che parte dagli anni Sessanta per arrivare alla fine degli anni Ottanta. L’America e, in particolare New York, fanno da sfondo a queste storie che si intersecano di fronte al colpevole disinteresse di una classe politica (l’amministrazione Reagan), che rifiuta di riconoscere quei diritti civili che la gravità dell’emergenza sanitaria associata alla nuova epidemia mette drammaticamente in evidenza.

Le opere di Hujar e Smith sono distribuite nei due livelli di Palazzo Santa Margherita a Modena (un artista per piano), in una narrazione visiva che, se per Hujar si concentra esclusivamente sulle straordinarie foto in bianco e nero, tra cui la serie dedicata alle catacombe di Palermo e gli intensi ritratti di David Wojnarowicz (fotografo e scrittore americano, morto di AIDS a 37 anni, nel 1982), per Smith predilige i film e una cospicua antologia di immagini presentate nella forma dello slide-show, anche se non manca una misurata selezione di bianconeri.

I circa 240 lavori del più giovane, Mark Morrisroe, saranno invece esposti alla Palazzina dei Giardini grazie alla collaborazione dell’Estate of Mark Morrisroe (Ringier Collection) at Fotomuseum Winterthur.

ph.: P. Smith, 1961 (courtesy of clponline.it)

Changing difference, l’opera dei tre artisti accompagna lo spettatore in un percorso fatto di opposti che si integrano: arte aulica e arte popolare, banale ed elegiaco, trash e raffinatezza, vita e morte. In sintesi l’itinerario suggerito è quello di un viaggio attraverso i generi – maschile, femminile e transgender – e gli orientamenti sessuali – eterosessualità, omosessualità e bisessualità – così come sono stati raccontati dai film d’essai, dai b-movies, dalla pornografia, dalla cultura underground e da quella tradizionale. Il problema dell’AIDS, inoltre, caratterizza pesantemente la vita e il lavoro di questi artisti: il loro vibrante, tragico e spesso ironico operare fa trasparire, oggi ancora più nettamente, le loro problematiche più autentiche, come il rifiuto di essere ‘normalizzati’, istituzionalizzati o trasformati in qualcosa di esotico.

Al di là delle facili apparenze il denominatore comune che tiene assieme Hujar, Morrisroe e Smith è la capacità di catturare le sfumature più volatili della personalità (la propria e quelle altrui).

Alla Galleria Civica di Modena fino al 27 gennaio 2013

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