Calendario Pirelli 2016: poco nudo e molte storie vere
di Elisabetta Spinelli
E’ stata presentata a Londra l’edizione 2016 del Calendario Pirelli che, ques’anno, grazie al lavoro della fotografa Annie Leibovitz ha messo al centro non l’estetica della bellezza, ma il successo e il potere delle donne nel mondo. Pochi i nudi e quei pochi che ci sono vengono celebrati nella loro umana imperfezione e profondo valore.
Il presidente di Pirelli Marco Tronchetti Provera ha dichiarato: “Pirelli voleva intraprendere un percorso diverso rispetto al passato”.
“Ci siamo trovati d’accordo sull’idea di fotografare donne che si sono distinte”, ha aggiunto la Leibovitz che ha realizzato anche l’edizione del 2000 dove viceversa aveva immortalato la prima serie di nudi della sua carriera.
Uno studio newyorkese è stato il set per i ritratti in bianco e nero di 13 donne ognuna a suo modo speciale da Yoko Ono a Patti Smith e Serena Williams, Yao Chen prima ambasciatrice cinese dell’UNHCR, la top model russa Natalia Vodianova fondatrice dell’organizzazione filantropica Naked Heart Russia, Kathleen Kennedy presidente della Lucasfilm, la collezionista e mecenate nonchè presidente emerita del Moma Agnes Gund, l’opinionista Fran Lebowitz, la presidente di Ariel Investment Mellody Hobson e la regista Ava DuVernay, la giovanissima blogger Tavi Gevinson, l’artista iraniana Shirin Neshat e l’attrice comica Amy Schumer.
Un progetto nuovo, che scardina uno dei pilastri del calendario più longevo di sempre (esiste dal 1963) cioè quello di celebrare la bellezza femminile nella sua carnale sensualità. A questo avevano pensato fotografi come Mario Testino, Steve McCurry, e Helmut Newton, ma, nel 2016, la macchina fotografica la tiene in mano Annie Leibovitz che ha deciso di interpretare il concetto di “bello” da un punto di vista ben più caleidoscopico.
“The Cal” 2016, infatti, è una carrellata di femminili che si sono distinti per passione, talento, tenacia, conquiste, vittorie e riscontri nella vita come nel lavoro. Niente modelle dalle proporzioni auree, attrici o vergini che escono dalle acque per il prossimo anno ma carne, ossa, rughe, muscoli e verità che potrebbero essere un inno della donna targata 2016.
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