Workshop fotografico in Toscana: le foto
- Foto di Ferdinando Rondinelli
- Un “equipaggio” in navigazione sul Lago toscano (foto di A. Lo Torto)
- L’altro equipaggio (foto di Massimo Lombardi)
- Sandro, il biologo, volontario della LIPU, che ci ha fatto da guida in navigazione (foto di A. Lo Torto)
- I gabbiani sul Lago di Massaciuccoli (foto di Paola Del Maschio)
- I giunchi: vegetazione autoctona caratteristica del lago (foto di Massimiliano Belloli)
- Un bel controluce per questo casino di pesca (foto di Paola Del Maschio)
- L’esotico palmeto di Villa Ginori sul Lago di Massaciuccoli (foto di M. Lombardi)
- Tramonto sul lago (foto di F. Rondinelli)
- Garzette a Marina di Vecchiano (foto di F. Rondinelli)
- Esposizione di trattori d’epoca nella tenuta di Migliarino-San Rossore (foto di M. Lombardi)
- Il tronco del nostro “concorso” sulla spiaggia (foto di F. Rondinelli)
- Corbezzoli! Tenuta Salviati a Marina di Vecchiano (foto di A. Lo Torto)
- Il nostro Ferdinando che si concentra a scattare. Marina di Vecchiano (foto A. Lo Torto)
- Paola tra canne e frasche a Marina di Vecchiano (foto A. Lo Torto)
- Occhio all’acqua! Scotta… (foto di A. Lo Torto)
- La Torre di Pisa… raddrizzata dal nostro Massimiliano Belloli! (foto di M. Belloli)
- La Torre… come la vediamo noi! (foto A. Lo Torto)
Nel complesso ci siamo divertiti. Molto. Ok, forse lo scopo non avrebbe dovuto essere principalmente questo, ma visto il ridotto numero dei partecipanti (dai dodici previsti inizialmente, ci siamo ritrovati soltanto in sei) lo spirito goliardico ha un po’ preso il sopravvento. Ad ogni modo, considerata l’amenità dei luoghi visitati durante lo scorso fine settimana, i risultati fotografici ottenuti possono ritenersi più che soddisfacenti.
Le tre ore passate in barca sul Lago di Massaciuccoli sono state favolose. Solo una nota dolente ci ha rovinato un po’ la festa: i cacciatori. Li sentivamo tuonare raffiche dai “chiari” scavati ad hoc intorno alla riserva naturale e molte delle specie presenti nella palude erano terrorizzate dagli spari. Il biologo e volontario LIPU che ci ha fatto da guida, Sandro, ci spiegava che la nostra presenza poteva costituire un problema serio. Infatti, avvicinandoci troppo agli uccelli, rischiavamo di farli alzare in volo gettandoli tra le grinfie degli assassini… l’esperienza è stata comunque straordinaria: un luogo magico, di una bellezza indescrivibile. E la tenuta del duca Salviati non è stata da meno: decine e decine di ettari di macchia mediterranea abitati da daini e cinghiali, tant’è che prima di ripartire per Milano, la domenica pomeriggio, ci siamo tornati per fare un ultimo sopralluogo (forse volevamo rientrare a casa con quel bosco meraviglioso “ancora negli occhi”… chissà!?).
La piazza dei Miracoli di Pisa, ovviamente, non ha bisogno di commenti. Diciamo che è stata più che altro un’ottima “palestra”, in cui i due Massimiliani (entrambi i ragazzi che sono scesi da Milano per partecipare al workshop versiliano avevano lo stesso nome) per mettere in pratica gli insegnamenti del sottoscritto in materia di esposizione e sistemi di misurazione.
Il nostro ospite, il mitico Ferdinando Rondinelli, si è dimostrato la miglior guida che si possa desiderare. Storia, arte, ornitologia, botanica, culinaria… non c’è un aspetto della Versilia ch’egli non conosca! Da me soprannominato “Toro seduto” – camminando nel bosco, distingueva con facilità orme animali di tutti i tipi (questo è un cinghiale, quest’altro un gruppo di daini, questo un tyrannosaurus rex, ecc.), per non parlare delle sorprendenti conoscenze in fatto di funghi, bacche, cespugli, muschi e licheni vari… un vero e proprio capo indiano! – Ferdinando si è come sempre dimostrato il grand’uomo che è: gentile, paziente, simpaticissimo e ospitale. La presenza di Paola Del Maschio (la nostra grande Paola “Ebasta”) ha ingentilito la cominitiva di soli uomini – e controbilanciato, forse, quella del Lombardi! (sto scherzando, Massimo!). Le foto completano le mie parole. Molte le avete già potute ammirare sulla nostra pagina di Facebook, postate dagli autori stessi.
Non siamo sicuri di ripetere l’esperienza in futuro. Abbiamo imparato che per svolgere un workshop fotografico di questo tipo ci vuole molta più organizzazione. In ogni caso, se la prendiamo come scampagnata in compagnia di qualche amico che ha la nostra stessa passione, un fine settimana come quello che abbiamo trascorso in Toscana è certamente un’occasione di gioia e divertimento. Assolutamente da rifare… dipende dai punti di vista.
A presto, ALT
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