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Lewis Hine: “COSTRUIRE UNA NAZIONE. Geografia umana ideale”. | Club Fotografia

Lewis Hine: “COSTRUIRE UNA NAZIONE. Geografia umana ideale”.

di Elisabetta Spinelli

Lewis Wickes Hine, sociologo e fotografo statunitense, che utilizzò la macchina fotografica come strumento per promuovere riforme sociali, in particolare nell’ambito del lavoro minorile, è il padre della moderna fotografia sociale.

Lewis Hine. All riguts reserved

Lewis Hine. All riguts reserved

La mostra presenta esposte per la prima volta 60 vintage prints provenienti dalla Collezione Rosenblum di New York e un film inedito dedicato al fotografo. Dai famosi operai dell’Empire State Building agli immigrati di Ellis Island, dal reportage di Pittsbourgh, al lavoro minorile in Pennsylvania, North Carolina e Virginia.

L’esposizione, curata da Enrica Viganò e ideata da Camillo Fornasieri, porta al grande pubblico milanese l’arte, la maestria e l’umanità del padre della fotografia sociale, Hine, che stava vivendo con tutta l’America i difficili anni della Grande Depressione. Più che dalla sapienza ingegneristica Hine è attratto dalla capacità dell’uomo di fare cose grandi, dal coraggio che spinge continuamente l’uomo a superarsi e ad avvicinarsi, almeno per quanto gli è possibile, a una dimensione di eternità. La fatica, la precarietà, la drammaticità del lavoro, il rischio mortale, la povertà dei compensi percepiti, esistono. L’artista non li dimentica. Ma non sono l’ultima parola, perché qualcosa di più grande c’è nel destino dell’uomo. Qualcosa di cui il grattacielo è la metafora e l’indizio.

Nato nelle campagne del Wisconsin, Hine porta dentro di sé un senso di stupore e di rispetto per la grandezza della natura umana: un’umanità che ha continuamente dimostrato di saper sfidare le leggi della fisica, superare i limiti dello spazio, del tempo e della ragione, anche a costo di rinunce, fatica e sofferenza.I suoi scatti sono privi di prosopopea e di compiacimento, sono anzi obiettivi e lucidi come devono essere i documenti, o, per usare le sue stesse parole, i “documenti umani” o “le interpretazioni dell’industria”.

Lewis Wickes Hine (Oshkosh, 26 settembre 1874 – 3 novembre 1940)

Dopo la morte del padre in un incidente, iniziò a lavorare e a risparmiare per potersi permettere di frequentare il college. Hine studiò sociologia presso le University of ChicagoColumbia University e New York University. Divenne poi insegnante a New York presso la Ethical Culture School, dove incoraggiò i suoi studenti ad utilizzare la macchina fotografica come mezzo di sviluppo culturale.  Le sue classi viaggiarono fino alla Ellis Island, nell’area portuale di New York City, fotografando le centinaia di immigrati che vi approdavano ogni giorno. Tra il 1904 e il 1909, Hine scattò circa duemila fotografie, e sviluppò la convinzione di una vera vocazione per il fotogiornalismo.

Lewis Hine. All riguts reserved

Lewis Hine. All riguts reserved

Nel 1907, divenne il fotografo della National Child Labor Committee (NCLC) e, nei dieci anni successivi, documentò il lavoro minorile nelle fabbriche americane per supportare l’impegno della NCLC nell’abolizione di questa pratica. Tra il 1906 e il 1908, fu fotografo freelance per The Survey, una rivista di promozione di riforme sociali, scattando immagini che dimostrassero la crudeltà delle condizioni di lavoratori bambini.

Nel 1908, Hine fotografò operai e attività nella zona industriale siderurgica di Pittsburgh per un importante studio sociologico intitolato “The Pittsburgh Survey”. Durante la Prima guerra mondiale, documentò l’opera di assistenza e soccorso della Croce Rossa in Europa.

Negli anni Venti e nei primi anni Trenta, Hine produsse una serie di ritratti di operai in cui veniva enfatizzato il contributo umano alla società industriale. Nel 1930, gli fu commissionata la documentazione del processo di costruzione dell’Empire State Building. Hine fotografò gli operai in precarie condizioni di lavoro e privi di strumenti di sicurezza. Per ottenere i migliori punti panoramici da cui scattare, Lewis Hine si posizionò in una struttura appositamente progettata circa mille piedi al di sopra della Fifth Avenue.

Durante la Grande depressione, lavorò nuovamente per la Croce Rossa, fotografando l’opera di soccorso nel Sud degli Stati Uniti colpiti dalla siccità, e per il Tennessee Valley Authority (TVA), documentando la vita nelle montagne del Tennesee orientale. Lavorò anche come capo fotografo del Works Progress Administration’s (WPA) dove studiò i cambiamenti nel settore industriale e gli effetti sull’occupazione. Hine fu anche eletto nel consiglio di facoltà della Ethical Culture Fieldston School.

FINO AL  2 FEBBRIAO 2014 presso il CENTRO CULTURALE  DI  MILANO

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