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Filtro al didimio per sconfiggere la foschia: una soluzione costosa, ma che vale la pena… | Club Fotografia

Filtro al didimio per sconfiggere la foschia: una soluzione costosa, ma che vale la pena…

Parlando con un collega di provata e pluridecennale esperienza, Joseph Meehan, sono venuto a conoscenza di un artificio usato da molti fotografi paesaggisti, soprattutto delle generazioni passate. Molti di loro, infatti, utilizzavano un filtro “più o meno” cromatico per intensificare i colori e pentrare in questo modo l’eventuale strato di foschia. Perché dico “più o meno” cromatico? Perché il filtro al didimio può risultare incolore a seconda dell’intensità di rosso di cui viene dotato; ne esistono alcuni che all’occhio umano risultano praticamente trasparenti (anche se in commercio, di questo tipo, non se ne trovano più), ma sono comunque in grado di intensificare e saturare la resa cromatica di molte tonalità dello spettro visibile. Inoltre, il loro comportamento fisico risulta, in un certo senso, “ibrido”: infatti modificano le proporzioni cromatiche, mutando il comportamento della luce; un solo tipo di filtro che agisce come due diversi…

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Filtro al didimio della B+W, 491 Redhancer (foto Internet)

Un filtro colorato come tanti altri…” direte voi, no! rispondo io. Perché il didimio, “mescolanza di due elementi del gruppo delle terre rare”, presenta delle caratteristiche fisiche molto particolari, tanto da venire sfruttato come componente filtrante negli spettrometri di massa di altissima precisone utilizzati nei laboratori scientifici (grazie alla sua amplissima capacità di assorbimento della radiazione luminosa). Pertanto è sì un materiale costoso, ma vale quello che costa… Il vetro trattato con il didimio viene impiegato per fabbricare filtri fotografici come quello qui accanto e utilizzato nelle riprese a distanza (come nelle foto aeree che potete vedere qui sotto) poiché, in moltissime situazioni, ha dimostrato di comportarsi proprio come un filtro anti foschia, “pulendo” letteralmente le immagini.

Le fotografie che seguono mi sono state inviate da Joe, ma sono state scattate da Mike Stensvold del Photographic Magazine (che, pur non conoscendo, ringrazio ugualmente di cuore). Come potete notare, la differenza tra la prima immagine (senza filtro) e la seconda (scattata con un Tiffen al didimio di cui però non so dirvi le caratteristiche specifiche) è evidentissima: l’intensificazione dei colori dovuta alle doti di selettività del materiale (rossi, arancioni e colori caldi in genere) ha avuto come risultante complessiva l’attenuazione dello strato di smog chiaramente visibile sopra. Proverò personalmente un filtro al didimio… sono molto curioso.

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Ripresa aerea senza filtro, ph.: Mike Stensvold, Photographic Magazine

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Ripresa aerea con filtro Tiffen al didimio, ph.: Mike Stensvold, Photographic Magazine

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