Paesaggi Urbani: 5 consigli per scattare fotografie un po’ più originali del solito
5 Consigli per scattare foto di paesaggi urbani più originali
1) Alzarsi presto. “Early bird catches the worm” (traduzione: “l’uccello mattiniero è quello che prende il verme“) dicono negli Stati Uniti. Come potremmo tradurlo in italiano? Penso proprio con due proverbi nostrani, adattissmi: “chi dorme non piglia pesci” sicuramente e poi, per dirla come Alberto Sordi: “il mattino ha l’oro in bocca!”….infatti, chi si alza presto e si mette a scattare foto in giro per la città può godere di una serie di benefici altrimenti non ottenibili in altri orari della giornata: primo fra tutti la luce diffusa (il cielo è come se fosse un filtro gigantesco). Di solito, verso l’alba, le vie sono più sgombre e meno congestionate dal traffico. C’è la possibilità poi, non trascurabile, di trovare le strade più pulite (infatti in molte città si occupano della rimozione della spazzatura e del lavaggio stradale proprio durante la notte) e, infine, l’occasione di cogliere particolari attività umane tipiche delle prime ore del mattino (giornalai all’opera, nottambuli che rientrano, mercati rionali che aprono i battenti, ecc.).

Il "cuppolone" visto dal buco della serratura del portone della sede dei Cavalieri di Malta... Inquadratura "insolita" by A. Lo Torto
2) Prospettive “prospettiche”. E’ abbastanza risaputo che le foto degli edifici possono alterare la maniera corretta di inquadrare un’immagine. Mi spiego: una cupola andrebbe fotografata includendo un pezzo di cielo che la circonda in modo da aiutare l’osservatore ad apprezzarne meglio la rotondità… gli edifici classici, rettangolari, andrebbero invece presi da un angolatura compresa tra i 45° e i 60°. Provare per credere.
3) Work in progress. Non limitarsi a scattare immagini di palazzi “finiti”. Spesso e volentieri i cantieri e gli edifici in ristrutturazione nascondo piacevoli sorprese. Basta seguire sempre la regola di osservare le cose da prospettive differenti (senza rischiare la vita, è sempre interessante riuscire ad intrufolarsi in qualche area di lavoro. In ogni caso è meglio chiedere il permesso prima di esporsi a qualche carico pendente sopra la zucca…).
4) Aree riservate. In molti luoghi non è consentito scattare fotografie e in molti altri è addirittura interdetto l’accesso al publico. Usando una buona dose di faccia tosta è comunque possibile munirsi di una sorta di “autorizzazione” verbale o, addirittura, scritta. E’ sufficiente informarsi prima. Mi viene in mente quella volta che riuscii a prendere alcune istantanee all’interno di una rimessa dell’ATM a Milano. Penso che si trattasse di uno dei posti più blindati del mondo (!), ma telefonai prima al direttore e gli raccontai che lavoravo per il Comune…
5) Stessi luoghi, punti di vista diversi. E’ quella che potremmo definire la regola aurea della fotografia in generale. Valida soprattutto in quelle situazioni in cui ci troviamo a fotografare in qualche luogo famosissimo, pieno di turisti e stravisto miliardi di volte su cartoline e poster: la Tour Eiffel, il Colosseo, o l’Empire State Building ad esempio! Se volete ottenere qualcosa di originale, cercate di aguzzare la vista e inventatevi una prospettiva diversa, un’angolazione nuova. Buttatevi sul particolare, sdraiatevi a terra o scovate un punto di ripresa un po’ insolito (per quanto possibile, ovviamente). Per cui: occhio alle linee architettoniche, ai materiali con cui l’edificio è fabbricato, all’incidenza della luce a diversi orari nell’arco della giornata.
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