Deprecated: get_settings is deprecated since version 2.1.0! Use get_option() instead. in /home/clubfoto/public_html/wp-includes/functions.php on line 5214
Bianco&Nero in Digitale: i primi 10 consigli | Club Fotografia

Bianco&Nero in Digitale: i primi 10 consigli

www.theredeer.it, Indonesia, clubfotografia.com

Indonesia by A. Lo Torto, 2002

La fotografia in bianco e nero è meravigliosa. Non bisogna essere Ansel Adams per combinare qualcosa di accettabile, comunque è necessario usare un po’ il cervello e avere la modestia d’imparare qualcosa di nuovo. In questa prima parte del tutorial,  voglio proporvi 10 consigli per cominciare a ritrarre meglio il vostro mondo… in bianco e nero.

Sono semplici, ma utili suggerimenti rivolti soprattutto ai principianti. In ogni caso, anche chi è più “scafato” troverà fruttuoso quanto segue. Ne sono sicuro.

1.   Sotto i riflettori. La luce gioca un ruolo chiave nel successo di un’immagine monocromatica. Il bianco e il nero possono essere usati per recuperare situazioni in cui determinati tratti potrebbero rovinare una foto a colori, per esempio in caso di illuminazione eterogenea (come in un evento sportivo all’aperto). Ciò non vuol dire che non si debba considerare il modo in cui la luce agisce sul nostro soggetto. La variabilità dell’illuminazione naturale (di minuto in minuto) modifica profondamente le nostre fotografie e con il b/n, rispetto al colore, possiamo ottenere un bel vantaggio dalle ombre che si creano nei differenti orari della giornata. Ad esempio di mattino si hanno ombre più tenui e toni della pelle più delicati: poco adatti al b/n. Meglio una posizione del sole più bassa: verso sera, infatti, le ombre più lunghe sulla scena e sui soggetti possono creare contrasti spettacolari, in grado di dare forma e interesse all’immagine

2.   Silhouette. Ne abbiamo già parlato in un precedente tutorial, comunque voglio ricordare

silhouette, www.theredeer.it, clubfotografia.com

NO SE by A. Lo Torto, S. Teresa di Gallura (OT) 2000

l’ottima opportunità offerta dal b/n nella realizzazione di questa tecnica. Il segreto per ottenere una vera “sagoma” è essere sicuri che l’area più scura (solitamente in primo piano) sia completamente priva di dettagli. Pertanto disinsertite la lettura valutativa e inserite quella spot e mettete  a fuoco la parte più illuminata della scena in modo da mettere in ombra gli elementi più scuri. Esperimento: provate a realizzare delle silhouette con modelli tenui contro il vetro di una finestra, con il sole che illumina da dietro (è una delle classiche situazioni ricercate dai fotografi di “finti UFO”; provo a scattarne una e poi la posto su Facebook… vediamo come viene fuori); oppure con una statua o una rovina che si scaglia contro un cielo fortemente illuminato.

tecnica fotografica, www.theredeer.it, clubfotografia.com

 

3. Glamour “Hollywoodiano”…  Il b/n è sempre stato associato al fascino di Hollywood. Usando un filtro Flou con una macchina reflex (o alternativamente, facendo molta attenzione, spalmando un velo di vaselina su di un filtro UV standard) è possibile ottenere un discreto effetto di sfocatura controllata. Se avete una camera compatta potete invece ricreare un delicato effetto glamour in fase di postproduzione tramite le funzioni relative di un programma di fotoritocco. Un buon uso del Flou produce immagini classiche che trasmettono un senso di romanticismo… direi di sperimentare questa tecnica se avete intenzione di cambiare un po’ il vostro stile nella fotografia di ritratto. 

4.     Fascino Classico. Nella ripresa paesaggistica e in contesti urbani (vedi i consigli che abbiamo dato in un precedente tutorial) è possibile ottenere una sensazione simile a quella appena descritta per la fotografia di ritratto, scattando immagini in luoghi artistici e famosi sempre servendosi di un filtro Flou (basti ad esempio pensare a tutte quelle cartoline e a quei poster che ritraggono immagini isolate della Tour Eiffel o della London Tower). Provate a usare questa modalità magari quando vi trovate in vacanza in una città ricca di opere architettoniche e

Flou, Roma, www.theredeer.it, clubfotografia.com

Pantheon by A. Lo Torto, Roma 2008

capolavori artistici: realizzerete sicuramente qualcosa di diverso da tutti gli altri.

5. Drammatizzare. Pensando al b/n spesso vengono in mente immagini di paesaggi tenebrosi, terre aspre, coste e cieli tempestosi. E’ fuor di dubbio che certi luoghi si prestano più di altri alle riprese monocromatiche: pensiamo alle Highlands scozzesi o ai fiordi in Norvegia. Caratteristica comune a questi luoghi è sicuramente il cielo, spesso coperto da nuvoloni neri o, se terso, di un blu intenso, privo della bruma di certe zone pianeggianti e poco ventilate. Perciò guardiamoci attorno e cerchiamo il “materiale” più adatto alle nostre drammatiche riprese in bianco e nero. Per cogliere l’effetto migliore, assicuriamoci di poter agire con poca luce, così da avere a disposizione la massima gamma tonale possibile…

Epson, www.theredeer.it, clubfotografia.com

Orme nella Neve by A. Lo Torto (foto vincitrice del concorso Epson Photoprint 2003)

6.  Stampe Perfette.  Qui lo dico e non lo nego: le migliori stampanti del mondo sono le Epson. Specialmente quelle della serie Stylus Photo R. Certo, sono care e i materiali di consumo (leggi la carta, ma specialmente le cartucce d’inchiostro) lo sono ancora di più, ma sono quelle che danno i risultati migliori di tutti. Consiglio: se stampate fotografie e lo volete fare nel miglior modo possibile, non comprate cartucce d’inchiostro compatibili! Solo materiali originali. Altrimenti ve ne pentirete. La carta fotografica? In circolazione ce n’è di buona qualità, ma il top della linea è prodotto dall’inglese Permajet o dalla svizzera Ilford. Che cosa comporta usare una stampante e dei materiali di consumo di qualità rispetto ad altri? Ovviamente stampe infinitamente migliori, soprattutto grazie all’eliminazione del metamerismo, quell’orribile effetto di tratti verdi o magenta che hanno fino ad oggi afflitto e limitato la stampa del b/n.

7Curve tonali. Un milione di anni fa (o forse due?!) i filtri cromatici, di cui tanto abbiamo parlato nelle settimane passate, aiutavano il fotografo che usava la pellicola a raggiungere un perfetto equilibro tonale. Oggi, i proseliti della chiesa del digitale per operare le loro modifiche ricorrono ovviamente ad altri strumenti, primo fra tutti il nostro tanto amato Photoshop. Provate a giocare un po’ con le Curve tonali per ottenere il risultato che cercate: provate ad aumentare l’oscurità dei grigi scuri e la luminosità dei grigi chiari all’interno di

www.theredeer.it, clubfotografia.com

Lombok, Indonesia by A. Lo Torto, 2002

un’immagine, senza, al contempo, andare ad incidere sul livello dei neri e dei bianchi.

8.      Raw files. Per chi se la sente di affrontare questo piccolo scoglio (concettuale e pratico), la ripresa in modalità Raw è sicuramente la migliore. Unita alle opzioni che si trovano in ogni file Raw, garantisce una più alta qualità dell’immagine perché per sua natura mantiene tutte le caratteristiche della scena. Che cosa significa? Che il file scattato in Raw non perderà nessuna delle aree di ombra e luce a causa della compressione dei dati operata invece da altri tipi di formati come per esempio il jpeg (infatti il Raw non è un file compresso), pertanto il nostro capolavoro in b/n presenterà una maggiore gamma tonale. Certo, non è facile da gestire: 1) i file raw hanno dimensioni molto più grandi degli altri, con tutti i problemi che ciò comporta: allungamento dei tempi di elaborazione del processore, notevole quantità di memoria occupata, ecc. 2) i file raw sono file proprietari. Cioè, ogni casa madre (Nikon, Canon, Olympus, ecc.) sviluppa i propri e pertanto è necessario un software specifico di gestione degli stessi… e il programma va studiato e imparato! Comunque sia, questo software di elaborazione dei raw ci permette di controllare tutte quelle impostazioni che normalmente vengono perse una volta scattato l’otturatore, come il bilanciamento del bianco o l’esposizione. Pro e contro, ovviamente.

9.    Metodo e trasformazione del colore. Se siete neofiti del genere e siete interessati a trasformare in b/n delle foto già esistenti a colori, il primo ostacolo che sicuramente incontrerete sarà la scelta del cosiddetto metodo. Sebbene quasi tutti i programmi di fotoritocco in circolazione prevedano le opzioni Scala di Grigi e Desaturazione, non è detto che garantiscano i risultati migliori (nonostante la loro rapidità d’impiego). Usando in un primo tempo la Regolazione della Tonalità/Saturazione del colore e agendo sulla funzione composita otterrete una desaturazione completa della vostra immagine (alternativamente, potete regolare i canali dei colori singolarmente; consiglierei d’iniziare con il rosso, il verde e il blu, per poi passare al giallo, al ciano e al magenta); infine lavorate sulla Regolazione della Luminosità/Contrasto per effettuare il fine tuning necessario a dare i giusti valori di ombra e luce alla fotografia.

www.theredeer.it, clubfotografia.com

Passaggio colore-b/n tramite desaturazione della curva composita e regolazione dei livelli di contrasto e luminosità

10.  L’ispirazione. Vedere il mondo in bianco e nero non è cosa da tutti, lo so. Comunque si impara anche questo… come tutto nella vita. Ci vogliono la costanza, la dedizione e soprattutto la passione. Ad ogni modo, ispirarsi con le opere dei grandi maestri può essere un esercizio molto efficace: Ansel Adams, Don McCullin, Man Ray, Mario De Biasi, Helmut Newton, ecc. (ma ce ne sono molti altri, anzi moltissimi). Analizzatene le tecniche di composizione, i soggetti scelti, la luce utilizzata e lei idee espresse. Una volta perfezionate le competenze, perché non provare a partecipare all’annuale Black&Withe Spider Awards? E’ fantastico. Date un’occhiata al sito.

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *

This site uses Akismet to reduce spam. Learn how your comment data is processed.